Il sottosegretario Toccafondi spiega il progetto sulla alternanza scuola-lavoro. ''I ragazzi devono fare esperienza''

Inviato da Maurizio Rizzo il Gio, 28/01/2016 - 13:23

Il sottosegretario Toccafondi400 ore per gli istituti tecnici e professionali, 200 per i licei. Questo il carico di lavoro previsto dalla legge 107 contenuta nella riforma sulla "Buona Scuola" del governo Renzi. L'iniziativa, rivolta in prima battuta alle classi terze delle scuole superiori, coinvolgerà oltre un milione di giovani studenti in tutta Italia.
Sull'attuazione della pratica rivolta trasversalmente a scuole, famiglie e imprese si sono soffermati nel tardo pomeriggio odierno, presso l'aula magna dell'Istituto superiore Greppi di Monticello Brianza, il sottosegretario di Stato al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca, onorevole Gabiele Toccafondi insieme alla collega Simona Malpezzi, componente della VII commissione cultura, scienza

e istruzione.
In tanti hanno preso parte all'incontro: insegnanti, studenti e diversi amministratori e rappresentanti di categoria del territorio, oltre alle forze dell'ordine rappresentate dai carabinieri della Compagnia di Merate.
A precedere l'intervento dei due ospiti, quello dell'onorevole Gian Mario Fragomeli. "Sono contento di aver promosso questa iniziativa sia come parlamentare del territorio che come ex studente del Greppi. È un appuntamento che il territorio lecchese chiedeva da tempo. Quella dell'alternanza scuola-lavoro è una sfida importante a cui non vogliamo farci trovare impreparati" ha così esordito.
Non sono mancate le "note dolenti" relative alla situazione nel lecchese, dove si registra un + 5% di disoccupazione giovanile con un - 16% del PIL e un + 13% di aumento del cosiddetto fenomeno "Neet", che interessa ragazzi non impegnati nello studio e nemmeno nel lavoro. "Sono numeri nuovi e difficili per la nostra realtà. La riforma si deve compiere, è un'occasione importante per il territorio. Come componente della Commissione finanze seguirò da vicino gli sviluppi dell'alternanza" ha aggiunto Fragomeli.

Il microfono è poi passato nelle mani dell'onorevole Malpezzi. "L'alternanza scuola-lavoro non la inventa la legge 107 sulla Buona Scuola. La richiesta di potenziare questo aspetto già presente è arrivata dagli stessi studenti. I ragazzi hanno detto che per loro l'alternanza ha un valore orientativo, è uno strumento che aiuta ad apprendere in modo differente ma apre anche al futuro. Ci siamo detti normalizziamo questa esperienza affinché ci sia continuità. Gli stessi ragazzi hanno espresso la volontà di esercitarsi anche nell'impresa simulata, una sorta di azienda virtuale animata dagli stessi studenti che portano avanti attività di mercato in rete, seguendo delle regole. Per noi il punto di riferimento è l'autonomia: le scuole devono essere libere di rappresentare il territorio. Questo è un anno di prova, ci servirà per aggiustare il tiro" ha affermato l'onorevole.
Il sottosegretario Toccafondi è invece entrato nel merito dei finanziamenti, stanziati dal governo al Miur e di conseguenza alle scuole italiane, per la realizzazione dell'alternanza tra scuola e lavoro. "I 100 milioni di euro per i progetti ci sono non una tantum, ma in modo continuo a partire dal 2016. Ci crediamo e lo abbiamo messo nero su bianco. L'alternanza non si fa perché lo impone una legge o un decreto. Serve una premessa comune: la scuola è fatta per i ragazzi ed è luogo di conoscenza, in cui si forma la coscienza critica e si diventa uomini e donne. Ma la scuola è anche conoscenza per competenze. La mentalità dominante ci ha sempre detto che la scuola non deve far fare esperienza ai ragazzi. I fatti invece ci hanno dimostrato che i risultati si vedono là dove le scuole dialogano insieme al mondo esterno" ha sottolineato.
Il parlamentare ha insistito sul fatto che "l'alternanza è un percorso che tiene insieme competenze e saper fare, è scuola a tutti gli effetti. Non vogliamo svendere la scuola alle aziende né regalare i ragazzi alle imprese. Vogliamo solo fargli fare esperienza" ha poi aggiunto.
Non sono mancati poi alcuni dati significativi relativi al mondo giovanile, reso ancora più debole dalla crisi economica. Basti pensare che dal 2008 il tasso di disoccupazione tra i più giovani è cresciuto al 44%. A ciò si deve aggiungere un 17% di abbandono degli istituti tecnici e professionali, con oltre 2 milioni di "neet".
Un dato in controtendenza è quello delle 60mila aziende che ricercano competenze medio-alte e non riescono a trovarle. "È un paradosso legato al mondo della scuola. Ci deve essere un cambio di mentalità. Dobbiamo fare molto di più su alternanza e orientamento. È un fatto che riguarda tutti noi" ha dichiarato l'onorevole Toccafondi.
Il parlamentare si è poi intrattenuto su temi come i corsi di sicurezza sui luoghi di lavoro, con il coinvolgimento delle realtà scolastiche, l'impresa simulata. "È un azzardo che abbiamo voluto prendere per i nostri ragazzi. La novità sta soprattutto nelle 200 ore nei licei. È alternanza, non è sfruttamento. I ragazzi devono essere seguiti nell'attività principale dell'azienda in cui vengono inseriti" ha infine ribadito.

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