Gli studenti di Greppi-Fumagalli illustrano i risultati della ricerca sui giovani e il futuro
"Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione di questo importante e significativo progetto: in modo particolare, i ragazzi dell'istituto "Fumagalli" di Casatenovo e dell'istituto "Greppi" di Monticello, la dott.ssa Patrizia Rizzotti, ricercatrice sociale di professione che ha coordinato il progetto, e i docenti". Ha esordito così Fabio Crippa, assessore all'istruzione e ai sevizi sociali del Comune di Casatenovo, il proprio intervento durante l'incontro di restituzione della ricerca sulla percezione del futuro avvenuto lunedì 20 maggio alle ore 21 presso l'Auditorium. "Questa iniziativa si inserisce all'interno di un ampio progetto, promosso dall'amministrazione comunale e dall'associazione "Amici di Villa Farina", svoltosi ormai per il terzo anno consecutivo, che vede gli alunni protagonisti dell'attività di ricerca''.Il progetto nasce dalla volontà di realizzare un'indagine sociale, commissionata dal Comune di Casatenovo, in collaborazione con sei classi quarte degli istituti "Fumagalli" e "Greppi" durante il periodo dell'alternanza scuola-lavoro. Un'iniziativa per rilevare opinioni e considerazioni sul futuro ponendo a confronto le percezioni esistenziali di giovani ed adulti. La referente del progetto, Patrizia Rizzotti, ha introdotto gli obiettivi perseguiti e fornito ai presenti un'importante chiave interpretativa dei dati raccolti."Sono molto contenta di essere qui con voi questa sera per mostrarvi, purtroppo solo un piccolo assaggio, dei numerosi e preziosi dati che siamo riusciti a raccogliere. Le classi con cui ho avuto la fortuna di poter lavorare stanno compiendo studi umanistici ed hanno dunque un tipo di formazione che ben si presta all'attività di ricerca. Siamo riusciti ad ottenere una ricerca vera: gli studenti hanno somministrato ben 700 questionari a ragazzi, di età compresa tra i 18 e i 25 anni, ed adulti, distribuiti su una sessantina di comuni dei territori di Lecco e Monza Brianza. Abbiamo creato un gioco di specchi: "Quali sono le prospettive dei giovani rispetto al futuro, e cosa si aspettano gli adulti dal futuro?". È una ricerca preziosa che mostra, attraverso una prospettiva intergenerazionale, un'umanità giovanile meravigliosa, troppo spesso descritta a tinte fosche. Riscopre ragazzi attenti, collaborativi, pronti a mettersi in gioco ed estremamente profondi".Gli alunni hanno creato circa 140 mappe mentali e generato più di 1200 domande sintetizzate successivamente nei questionari. Sono stati rivolti a giovani ed adulti alcuni quesiti di per sé semplici ma dalle risposte molto complesse: "Quanto sei soddisfatto oggi rispetto al futuro che stai vivendo?", "Quanto sei felice?", "Quanto pensi che la tua vita oggi sia difficile?", "Pensi di essere in grado di affrontarla?". I risultati raccolti mostrano un indice di felicità e soddisfazione elevato nonostante giovani ed adulti abbiano descritto la propria vita come piuttosto difficile.Sono emerse, lungo tutto il percorso, differenze lievi tra maschi e femmine e differenze piuttosto marcate in termini di età. Ciò che guida la nostra esistenza sono le nostre convinzioni ed i nostri valori che ci avvicinano o ci allontanano nei rapporti con l'altro. Sono stati indagati, quindi, i valori rispetto ai quali gli intervistati disciplinano il proprio agire. Determinazione, onestà e autonomia occupano i primi posti in graduatoria per i giovani, mentre onestà, rispetto per gli altri e umiltà rilevano maggiormente nei questionari somministrati agli adulti."Queste sono invece le convinzioni che emergono, le cui percentuali sommano "molto" e "abbastanza d'accordo": il 91 % ritiene che valga sempre la pena provarci anche di fronte ad ostacoli che sembrano insormontabili, il 78% dei ragazzi ritengono che bisogna imparare ad essere felici anche di fronte alle situazioni brutte, il 72% ha bisogno di sentirsi appoggiato dalla propria famiglia nelle scelte. Questi risultati evidenziano un atteggiamento estremamente positivo ed ottimistico dei giovani nei confronti del futuro e la necessità di genitori attenti e pronti alla loro domanda''. Emerge, in entrambe le fasce d'età, l'aspetto della ponderazione e della riflessione relativamente al compimento delle scelte di vita.Un successivo grado di analisi si è proposto di indagare se giovani ed adulti vivessero appoggiandosi maggiormente alle proprie facoltà razionali oppure lasciando spazio ad emozioni e sentimenti. "Se chiariamo ciò che siamo oggi, siamo in grado di comprendere chi vorremmo essere domani. Il totale dei campioni illustra come, nelle scelte, testa e cuore pesino in ugual misura. Lo stesso per emozione e controllo che, collocate agli antipodi, concorrono in ugual misura nelle scelte. L'ago della bilancia, tra pessimismo ed ottimismo, pesa maggiormente verso una visione ottimistica del futuro". Questo lavoro permette di comprendere se si sta operando in un clima di pessimismo o di ottimismo. Dai dati statistici emerge quindi un buon equilibrio, con una maggiore propensione per l'ottimismo. Sono stati sviluppati numerosi altri aspetti con l'obiettivo di studiare come e con che frequenza giovani ed adulti si interrogano, pensano e provano a rappresentare il proprio futuro.Al termine della presentazione gli alunni e gli insegnanti hanno espresso le proprie considerazioni rispetto al progetto. "Inizialmente eravamo un po' dubbiosi sul progetto, preoccupati del fatto che non saremmo riusciti ad ottenere un risultato credibile e soddisfacente. Mano a mano che il progetto ha preso forma, invece, eravamo sempre più coinvolti e fieri dei risultati". "Crediamo che il valore aggiunto di questo lavoro sia stata la possibilità di somministrare i questionari in prima persona agli intervistati conoscendo le prospettive future di persone con storie di vita molto diverse tra loro". "Viviamo in un mondo che evolve continuamente ed è difficile stare al passo. Questo progetto ci ha permesso di interrogarci maggiormente sui noi stessi, sulle nostre paure ed aspettative". Ecco i pensieri di alcuni alunni che hanno preso parte al progetto."Non mi sento all'altezza di entrare nel merito dei dati che sono stati raccolti questa sera ma alcune riflessioni, alla luce degli interventi appena sentiti, mi sorgono spontanee. Mi sembra che questo percorso sia stato per i ragazzi un'occasione per parlare di sé ed ascoltarsi l'un l'altro. È assolutamente vero che la scuola non è la vita ma è estremamente importante che la scuola fornisca delle occasioni per dire di sé. Anche per quanto riguarda l'insegnamento ciò significa non riproporre un contenuto ma accettare la sfida, insieme ai ragazzi, di entrare in un percorso che ha tanto di ciò che già si conosce da un punto di vista metodologico ma che si applica ad un contenuto che fiorisce piano piano. Credo, inoltre, che sia fondamentale, come è emerso dalla ricerca, lasciare ai giovani il tempo di stare con le proprie incertezze. Questo mi richiama ad una riflessione profonda sulla gestione del ruolo degli adulti accanto ai giovani: accettare la loro ansia ed il loro vuoto per stare insieme a loro nell'incertezza. È proprio da questi momenti, la cui durata è difficilmente predeterminabile, che prendono vita processi interiori di crescita molto profondi", ha concluso la dott.ssa Anna Maria Beretta, preside dell'istituto Greppi.La professoressa Anna Rosa Sala - docente di scienze umane presso l'Istituto Greppi - ha precisato che questo è il terzo anno che la scuola collabora con l'amministrazione comunale di Casatenovo in un progetto di ricerca quantitativa su tematiche legate alla persona e alla cura dell'altro: gli anziani, i disabili e quest'anno il futuro dei giovani in un'ottica intergenerazionale. E' proprio la costruzione di questi percorsi intergenerazionali che permette di raggiungere l'obiettivo di generare esperienze concrete per contestualizzare il lifelong learning, principio guida per la progettazione dei sistemi formativi in Europa, in nome dell'inclusione e della coesione sociale in tutti i settori della popolazione e nelle diverse fasce di età."Per i nostri alunni - ha proseguito la docente- questa progettualità rientra nell'esperienza di alternanza scuola lavoro, ma essa non è solo un'occasione per apprendere la metodologia del fare una ricerca, ma ha offerto loro l'opportunità di avvicinarsi e conoscere realtà che li hanno portati a una riflessione critica e costruttiva''.Al termine dell'incontro Fabio Crippa, assessore ai servizi sociali e promotore dell'iniziativa, ha ricordato come questa ricerca, promozione di un dialogo tra giovani e comunità, ci permetta di comprendere come i giovani si pongono rispetto al futuro, quali rappresentazioni ne vengono fatte e, soprattutto, con quali risorse si intende affrontarlo, tema decisamente chiave sia per la scuola sia per gli amministratori.
Contributo fotografico: Guglielmo Pennati (AFCB)