MISSIONE NORVEGIA
Anticipando di qualche giorno la fine dello stato di emergenza il Greppi è tornato a viaggiare, destinazione Norvegia, precisamente Stokmarknes, a Nord delle famose isole Lofoten ossia circolo polare. Decisamente fuori mano, ma è dove si trova la scuola di uno dei nostri partner. Inutile dire che lo aspettavamo da tanto questo viaggio e lo abbiamo vissuto appieno, sfruttando al mille per mille l’occasione dataci dal progetto Euthopia “History-Europe-Future” realizzata all’interno del programma Erasmus+.
Euthopia è un progetto di collaborazione tra istituti di 5 paesi europei che intende costruire l’Europa del futuro grazie allo scambio e conoscenza reciproca tra studenti di diverse nazionalità. Le scuole partner condividono da ormai tre anni lo stesso progetto basato sulla mobilità studentesca verso i paesi delle scuole coinvolte in questo caso Spagna, Lettonia, Germania e Norvegia, appunto.
Il Covid ci ha costretto a rinunciare ai viaggi in Lettonia e Germania, realizzati solo in forma virtuale, ma non a quello appena conclusosi a Stokmarknes, destinazione lontana in tutti i sensi ma per questo ancora più sorprendente.
Siamo partiti domenica 20 Marzo in 6 studenti e 2 docenti carichi di entusiasmo, spirito di avventura, curiosità oltre che di vestiti pesanti quanto mai utili a temperature così rigide e sferzanti. Ma il freddo e la neve, il vento non ci hanno fermati. Anzi.
Non ci credete? Ecco le voci dei veri protagonisti: Angelica Montruccoli 5SC, Giulia Ripamonti 4EA, Maddalena Cordahi 4SC, Alice Gattone 4LB, Beatrice Falsetta 4LB, e lo stoico Manuel Fossati 3KA...
Aver potuto far parte di questo progetto è stato per me un privilegio, poter viaggiare in un periodo così difficile, per diverse evidenti ragioni, ha reso ancora più preziosa questa opportunità.
Nel corso della settimana passata a Stokmarknes non solo ho avuto l’occasione di migliorare le mie competenze linguistiche ma c’è stato molto di più!
Questo viaggio è stato un momento di crescita.
Mi sono dovuta mettere in gioco ma fortunatamente, sin dall’inizio, sono stata accolta da un bellissimo ambiente caratterizzato da gentilezza, serenità e positività. Era palpabile la tanta voglia di fare, di conoscersi e di mostrare parte della propria cultura.
Si è soliti dire che viaggiare, conoscere nuovi mondi, permette di allargare i propri orizzonti: è stato effettivamente così. Poter osservare dall’esterno la realtà in cui solitamente si è immersi e poterla confrontare con altre, consente di essere più oggettivi e critici nei confronti della propria. Questo dialogo permette di imparare nuovi modi con cui approcciarsi alla vita quotidiana più difficili altrimenti da immaginare se non ci si entra in contatto. Conoscere da vicino una nuova realtà, che prima appariva troppo distante o diversa dalla propria, permette di essere meno giudicanti; permette di abbattere alcuni pregiudizi e consente di rendersi conto di quanta somiglianza ci sia nella diversità di ciascuno.
Quest’anno è per me l’ultimo anno a Villa Greppi ma spero che anche altri studenti nei prossimi anni possano avere l’opportunità che è stata offerta a me. Questa breve settimana mi ha lasciato una luce nuova con cui guardare al mondo e per questo non posso che essere grata di questa esperienza. Vorrei in particolare ringraziare: Ingrid, la ragazza norvegese che mi ha ospitata e la sua famiglia, coloro che hanno ideato questo bellissimo progetto, chi mi ha dato l’opportunità di farne parte, le prof che ci hanno accompagnati e infine i miei compagni di viaggio. (Montruccoli Angelica)
Dopo due anni difficili, durante i quali la pandemia ha creato un clima di incertezza e di sfiducia in tutti noi, mai mi sarei aspettata di andare in Norvegia!
Nonostante avessi tanto sperato di poter viaggiare, nei giorni precedenti alla partenza, si mischiavano alla curiosità e all’emozione, incertezza e paura di non essere all’altezza della situazione. Una volta messo piede a Stokmarknes però questi dubbi sono stati spazzati via dal forte vento e dalla gentilezza delle persone che ci hanno accolto.
Abbiamo condiviso piccole casette con le ragazze lettoni, spagnole e tedesche. Stavamo insieme dalla mattina alla sera, iniziavamo a chiacchierare appena sveglie, continuavamo a scuola e non smettevamo fino a quando non ci addormentavamo.
In questo modo, senza neanche accorgermene, ho utilizzato l’inglese tutto il giorno. Ho visto un modo diverso di vivere la scuola: oltre allo studio, tante attività alternative e momenti di convivialità.
Grazie alle nuove amicizie che ho coltivato ho potuto conoscere diverse culture e sentirmi un po’ più europea.
È un’esperienza che non dimenticherò mai! (Giulia Ripamonti)
L’esperienza vissuta in Norvegia è stata straordinaria sotto ogni punto di vista: dal contesto alle persone, dai luoghi alle attività.
Ancora oggi non riesco davvero a capacitarmi di come io possa essermi sentita così “a casa” pur essendo a migliaia di chilometri dalla mia quotidiana realtà. Credo che il perché stia nella grande gentilezza e disponibilità che il popolo norvegese ci ha riservato durante tutto il corso della nostra permanenza, ma anche nell’atmosfera creatasi tra noi studenti dei diversi paesi. Il clima era genuino, entusiasta, privo di pregiudizi e stereotipi che potessero minare la grande curiosità nei confronti della Norvegia stessa, ma anche delle nazioni ospitate. È stata infatti un’occasione irripetibile per conoscere abitudini e pensieri diversi dai nostri, lontani o vicini che fossero: cosa che, personalmente, trovo sia un grande stimolo per avere una mente aperta e ricettiva. Così, ho costruito rapporti che spero dureranno nel tempo nonostante la distanza, con la promessa di un “arrivederci” e non un “addio”.
Sono grata di aver avuto quest’opportunità, ho vissuto un’esperienza che mi ha permesso di crescere sia come persona che come cittadina del mondo. Come dice Marco Aime “Il viaggio è un reinventarsi continuo dei nostri sensi davanti a paesaggi e volti nuovi.” e per me è stato proprio così: ho cambiato ulteriormente prospettiva su diversi aspetti della mia vita, grazie a ciò che quella terra lontana mi ha regalato.
I miei occhi, come una macchina fotografica, hanno scattato numerose fotografie e il mio cuore ha provato mille emozioni che saranno impresse nella mia memoria per sempre, come un ricordo indelebile.
(Alice Gattone)
Non dimenticherò mai il momento in cui, dopo molti mesi di incertezze e dubbi, mi è stato detto “preparati, tra un mese andrai in Norvegia”.
Sul momento, con l’entusiasmo che scorreva nelle mie vene, ho creduto che nulla avrebbe mai potuto superare quell’emozione… ora però, dopo aver concluso questa stupenda mobilità, posso affermare che mi sbagliavo.
La nostra destinazione, Stokmarknes, era un paesino piccolo, molto ventoso e con apparentemente nulla di speciale tanto che, se devo essere sincera, il primo pensiero che ho avuto una volta giunta a destinazione è stato che nulla di veramente speciale sarebbe accaduto nel corso della nostra permanenza.
Ancora una volta però, non avrei potuto sbagliarmi di più: sin dalla prima sera, infatti, non appena i ragazzi norvegesi hanno varcato la soglia della nostra cabina salutandoci come se ci conoscessimo da una vita, ho capito che ciò che avrei vissuto nei giorni successivi sarebbe stato tutto fuorché ordinario.
La nostra permanenza a Stokmarknes è stata una di quelle esperienze che nell’arco di poco tempo mi hanno regalato moltissimo: nell’arco di una sola settimana ho avuto l’opportunità di visitare luoghi bellissimi e profondamente diversi da quelli a cui sono abituata, di assaggiare cibi diversi, di vivere tradizioni peculiari e affascinanti e, soprattutto, di conoscere persone uniche ed incredibili provenienti da tutta Europa.
Non esagero quando dico che, più di ogni altra cosa, sono state proprio le amicizie che ho stretto in questa settimana ad aver reso questo viaggio quell’esperienza indimenticabile e preziosa che mi porterò dentro per sempre: grazie alle persone che ho avuto la fortuna di incontrare ho scoperto lati di me stessa che non conoscevo, mi sono messa alla prova, sono maturata e ho capito come mai mi era successo prima che esistono altri mondi oltre al mio, mondi non da allontanare o temere ma a cui andare incontro e abbracciare, perché è solo grazie al confronto con realtà diverse dalle nostre che si crescere, sia a livello personale, sia come cittadini di un mondo sempre più multiculturale.
Per tutta la mia vita conserverò con gioia e un po’ di nostalgia il ricordo di quest’esperienza unica ed incredibile sapendo che, nonostante tutto quello che vivrò, ciò che ho appreso durante questo viaggio rimarrà una parte unica e permanete di me. (Beatrice Falsetta)
Il viaggio che ho potuto fare con questo Erasmus sarà per sempre una piccola parte di me.
Questa avventura fatta neanche una settimana fa ha avuto per la mia vita un impatto molto importante. La Norvegia fra il freddo e la neve si è rivelata una parse fantastico, bellissimo da esplorare e soprattutto da rivisitare.
Vedere Oslo è stata in opportunità che ritengo sia stata necessaria per il risultato finale di questo Erasmus. La capitale infatti si è dimostrata essere molto diversa rispetto alla egualmente bella Stokmarknes, e non solo per il clima, decisamente più caldo, ma anche per la sua architettura, la vita e i posti da osservare. Adoro in particolare i musei e la possibilità di vedere il museo di Munch è stata fantastica per me. I numerosi piani erano pieni di quadri da osservare e ho trovato particolarmente bello anche il piano dedicato alle frasi su i muri scritte dagli spettatori.
I compagni con cui sono partita inoltre sono persone che sono sicura di poter chiamare amici ora come ora e questo fattore non lo darei per scontato, in quanto inseguito a questo periodo di covid molto è andato perso e questa, invece, è stata una fantastica opportunità per uscire dalla propria piccola comfort zone e socializzare. Ho avuto la piacevolissima sorpresa nel vedere che i Norvegesi erano molto più amichevoli di quanto pensassi. Gli host dei miei amici, così come i ragazzi che verranno in Italia, sono persone fantastiche e sono contenta di dire di essere ancora in contatto con alcuni di loro. Fare amici al di fuori della mia città e del mio paese è stata una esperienza tutta sua che devo dire rifarei ancora.
Il progetto Erasmus in se è stato divertente, trovo che l’attività svolta per mostrare supporto all’Ucraina sia stata molto carina e gli spettacoli/video di gruppo siano stati bellissimi da vedere e da filmare. Il poter interagire con persone dello stesso continente molto lontane da me, mi ha dato la possibilità di poter sentire le vere e proprie differenze culturali alla base di ogni nazione, che aggiungono a noi stessi una parte del nostro valore di cittadino italiano/lettone/tedesco/norvegese/spagnolo.
Stokmarknes pur essendo una piccola città si è rivelata essere molto attiva e ben gestita, con molti posti interessanti da vedere e visitare. Una città che io trovo sia perfetta per vivere una vita tranquilla fra la neve e il divertimento, lontano dal caos in un paesaggio naturale maestoso.
Se avessi la possibilità di partecipare ad un altro viaggio simile ci andrei senza neanche pensarci due volte, questa esperienza ha cambiato molto la mia concezione di viaggio di studio all’estero e ora più che mai sono determinata ad impegnarmi per perseguirne uno in università.
Ringrazio le prof italiane e tutti gli altri prof internazionali per averci accompagnato in questo viaggio fantastico.
Manterrò sempre nel mio cuore i ricordi!
(Maddalena Cordahi)
Non soltanto i ragazzi hanno potuto respirare un’aria europea, anche gli insegnanti Isabella Goj e Antonella Zardoni, che hanno condiviso con i docenti partner un’intensa settimana, hanno potuto sperimentare come si svolge la vita scolastica in una scuola superiore norvegese.
Questa esperienza sarà per sempre uno dei nostri ricordi più belli, ma siamo pronti a fare la nostra parte e ad ospitare i nostri partner per la mobilità che si svolgerà ad aprile in Italia!